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L’importanza del corsivo: collegamento tra mano e cervello

Pubblicato da admin su Novembre 14, 2019
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Ad ogni tipo di scrittura (stampatello e corsivo) sono associati schemi cerebrali differenti e diversi stati emotivi.
In particolare la scrittura in corsivo attiva le reti della lettura e della scrittura.
 
Gli studi portati avanti dalle neuroscienze dimostrano come il progressivo oblio della scrittura manuale ha delle conseguenze sul funzionamento del cervello umano. La penna, anche per il suo non poter essere cancellata, costringe il cervello ad operare scelte veloci dei vocaboli da utilizzare; allo stesso tempo è necessario prestare massima attenzione a scrivere bene tutte le lettere, a seguire le regole grammaticali, ecc.. 
 
Scrivere in corsivo, a differenza dello stampatello, obbliga a non staccare la mano dal foglio. Uno sforzo che stimola il pensiero logico-lineare, quello che permette di associare le idee in modo lineare.
 
I giovani con maggiori abilità nello scrivere in corsivo hanno una migliore capacità deconcettualizzare gli argomenti e di problem solving.
 
Usare la tastiera attiva solo la parte sinistra del cervello.
Con carta e penna, invece, si attivano l’emisfero sinistro, la zona frontale inferiore e la corteccia parietale posteriore, cioè le aree che sovrintendono la coordinazione occhio-mano, la motricità fine.
 
Secondo alcuni studi la mancanza dell’uso del corsivo può avere effetti negativi sullo sviluppo del cervello. 
 
In una ricerca dell’Università dell’Indiana, condotta dalla psicologa Karin Harman James, è risultato che la scrittura manuale è in grado di attivare importanti processi cognitivi.“I bambini capaci di scrivere a mano, hanno fatto registrare un’attività neuronale molto più sviluppata rispetto all’altro gruppo testato, comprovando l’importanza della produzione manuale di segni bidimensionali”.
 
Un altro risultato importante a favore del corsivo viene dallo studio di Virginia Berninger dell’Università di Washington: “In termini di costruzione del pensiero e delle idee,  c’è un rapporto importante tra cervello e mano. La scrittura manuale legata accende massicciamente aree del cervello coinvolte anche nell’attività del pensiero, del linguaggio, e della memoria” dice l’esperta.
 
Secondo Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell’età evolutiva, la perdita del corsivo potrebbe essere alla base di molti disturbi dell’apprendimento. “Scrivere in corsivo vuol dire tradurre il pensiero in parole, scrivere in stampatello vuol dire invece sezionarlo in lettere, spezzettarlo, negare il tempo e il respiro della frase. E il corsivo così come lega le lettere lega i pensieri” dice l’esperto.
 
Neuropsicomotriciste, psicomotriciste funzionali, applicatrici di metodi, formatrici
Dott.sse  D’Antonio Erika e Tabellione Francesca
 
 
 
 
 
 
 
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6 Comments

  1. Maria Luisa ha detto:
    Novembre 15, 2019 alle 5:29 am

    Concordo pienamente! Che fatica,però farlo comprendere a genitori e colleghi!

    Rispondi
  2. maurizio frassini ha detto:
    Novembre 23, 2019 alle 11:31 am

    finalmente qualcuno ha capito l’importanza della scrittura a mano in corsivo

    Rispondi
  3. Vanna Pecorari Marson ha detto:
    Dicembre 4, 2019 alle 5:47 am

    Sacrosanto! È fondamentale!!!

    Rispondi
  4. Daniela conti ha detto:
    Gennaio 8, 2020 alle 9:25 pm

    Sono veramente felice che qualcuno stia lavorando in questo ambito. Complimenti ?

    Rispondi
  5. Giuseppa di bella ha detto:
    Luglio 20, 2021 alle 9:52 am

    Molto interessante….sono insegnante scuola primaria.

    Rispondi
  6. anna elisabetta ha detto:
    Agosto 23, 2022 alle 9:28 am

    Purtroppo per i dsa dislessici la prima cosa che viene suggerita è L abbandono della grafia x L uso della tastiera e come genitore so che non è altro che una scorciatoia che cronicizza il problema

    Rispondi

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