DISTURBI PSICOMOTORI FUNZIONALI E MODALITÀ DI ATTACCAMENTO INFANTILE
Dicembre 8, 2020PILLOLE DI FUNZIONI ESECUTIVE: cosa sono, a cosa servono e perché sono importanti allenarle già in età prescolare
Dicembre 8, 2020dott.ssa Francesca Tabellione
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Le tappe dello sviluppo del bambino sono ben stabilite, ma ogni bambino ha i suoi tempi di acquisizione. Esse sono variabili in base alla costituzione neurobiologica di ciascun individuo. Tuttavia, senza aver acquisito o raggiunto una determinata tappa, sarà difficile osservare lo sviluppo adeguato delle successive.
Ricordiamo che il linguaggio e la motricità sono strettamente correlati: osservando come si muove un bambino, possiamo già capire o avere un’ idea di come sia organizzato il suo pensiero, la sua cognitività!
Percezione e azione sono strettamente interconnessi (Piaget)
2-3 mesi: il bambino discrimina tutti i suoni, riconosce il volto materno ed utilizza prevalentemente una visione periferica.
3-5 mesi: si sviluppa la visione centrale che diventa sempre più simile a quella dell’adulto, il bambino inizia a rotolare da prono a supino, a strisciare sul pavimento, a seguire con lo sguardo un oggetto in movimento e comincia ad afferrare i giochi grazie alla capacità di prensione intenzionale e di controllo visivo dell’oggetto. In questo periodo il bambino inizia a produrre i primi vocalizzi.
6-9 mesi: il bambino raggiunge una maggiore capacità individuale di organizzazione prassica, la posizione seduta e il gattonamento o crawling (schema fondamentale per l’instaurarsi delle sinergie interemisferiche o funzione bilaterale grazie allo schema crociato). Inoltre, verso i 9/10 mesi, il bambino è in grado di stare in piedi con sostegno, si assiste ad un incremento delle vocalizzazioni e la comparsa della lallazione.
9-12 mesi: il bambino raggiunge autonomamente la posizione eretta e comincia a rimanere in piedi senza sostegno mentre si sposta aggrappandosi a mobili e oggetti. In questa fase maturano anche il linguaggio che diventa più ricco da un punto di vista articolatorio, emerge la lallazione variata (ripetizione di due o più consonanti diverse), il gesto di indicazione (o deittico) per richiedere qualcosa, la capacità gestuale e fine motoria delle mani diventano più mature.
12-18 mesi: il bambino compie i primi passi, che permettono lo sviluppo dell’orientamento spaziale e temporale, della consapevolezza del proprio corpo nello spazio, della pianificazione motoria.
Dal punto di vista linguistico, il bambino comprende alcune parole in contesti familiari e si assiste ad un graduale ampliamento del vocabolario: i 18 mesi rappresentano anche la cosiddetta tappa di “esplosione del vocabolario” (impiega tra le 6 e le 20 parole ma ne comprende ancora di più) e il bambino inizia a produrre l’olofrase (parola frase, segno che trasmette il significato di un’intera frase, ad esempio “si/no” utilizzati in risposta a una domanda, dove il resto della risposta resta sottinteso).
18-24 mesi: il bambino esplora continuamente l’ambiente attraverso ricche esperienze sensori-motorie, maturano gli schemi motori di base, il controllo posturale e prassico- manuale; inoltre il bambino comincia a realizzare scarabocchi sui fogli. Il vocabolario aumenta notevolmente fino ad arrivare a 50-100 paroline (e anche oltre) intorno ai 24 mesi, permettendo lo sviluppo della morfosintassi ed avviando la produzione delle prime frasi (stadio del linguaggio telegrafico).
24-36 mesi: il bambino sviluppa le coordinazioni cinetiche semplici quali correre, calciare la palla, afferrarla e lanciarla, il linguaggio diventa sempre più complesso e articolato e si arricchisce di verbi, aggettivi per poi iniziare ad usare in modo stabile parole con funzione grammaticale (articoli, pronomi, preposizioni). In relazione alla componente fonetica e articolatoria, il bambino acquisisce progressivamente tutti i suoni della lingua italiana, arrivando a completare l’intero inventario fonemico entro i 6 anni.
I SEGNALI D’ALLARME CHE POTREBBERO ESSERE INDICI PREDITTIVI DI DISORDINI NELLO SVILUPPO PSICOMOTORIO DEL BAMBINO
Riportiamo di seguito alcuni campanelli d’allarme che i genitori dovrebbero prendere in considerazione ed eventualmente effettuare una valutazione neuropsicomotoria per monitorare e verificare il livello di sviluppo neuropsicomotorio del loro bambino, qualora riscontrino uno o più segni tra quelli elencati.
DAI 3 AGLI 8 MESI
Non sembra rispondere a stimoli sonori intensi
Non controlla il capo, non rotola né striscia
Non segue gli oggetti con lo sguardo
Non porta gli oggetti alla bocca a 4 mesi (scarsa o assente esplorazione orale)
Non sorride in modo direzionato (alle persone)
Mostra ipertono (rigidità muscolare) o un ipotono
La testa cade all’indietro quando lo si tira su seduto
Afferra gli oggetti con una mano sola o tendenzialmente con una mano (scarsa sinergia bimanuale)
Non mostra affetto per le persone che si prendono cura di lui
Non sorride spontaneamente a 5 mesi
Non riesce a stare seduto con appoggio a 6 mesi
Non afferra gli oggetti dai 6 mesi
Non presenta la lallazione a 8 mesi
DAGLI 8 AI 12 MESI
Non gattona o non compie lo schema crociato quando gattona
Non effettua i passaggi posturali
Non riesce a stare in piedi se sostenuto
Non cerca oggetti che vengono nascosti alla sua vista mentre guarda
Non pronuncia nessuna parola o il suo vocabolario è inferiore alle 50 parole
Non indica oggetti o immagini
Redatto dalla Dott.ssa Francesca Tabellione TNPEE
Dott.ssa Erika D’Antonio TNPEE